dring ha scritto:L'HACKING dovrebbe essere la parola d'ordine della scuola italiana e degli insegnanti, invece da sempre vige l'osservanza del "programma ministeriale" dove non c'è niente da scoprire e tutto è uguale a se stesso, ora e nei secoli a venire.
Attenzione a non cadere nei "luoghi comuni": l' "hacking" (nella accezione di Stallman) e le finalità/operatività delle istituzioni formative Italiane non sono necessariamente divergenti, anzi direi che sono necessariamente complementari rispetto allo sviluppo delle abilità degli "hackers".
Anche in una
recente intervista (pubblicata il 25 dic 2018), Stallman richiama il concetto di "
hacker" inteso come "[..]
someone who enjoys playful cleverness not necessarily with computers [..]". Se traduciamo "
cleverness" con "abilità" o "ingegnosità", queste qualità, per quanto potenzialmente innate in alcuni, nella maggior parte delle altre persone (ma anche nei soggetti "gifted" ovvero dotati) necessariamente passano attraverso la formazione nelle diverse discipline e, quindi, anche attraverso i "programmi ministeriali". In tal senso, volenti o nolenti, i programmi delle istituzioni formative italiane sono implicitamente, anche se non direttamente talvolta rispetto ai singoli argomenti, a sostegno dello sviluppo di tali abilità.